Infinity

Le latitudini dell’infinito

Il nuovo capitolo degli infiniti di Perfetti è intriso di meravigliose e geniali novità. Questa volta l’autore ci sorprende con una particolare amalgama tra una base meridiano/parallelo, metafora delle ore e dei giorni, della periodicità della vita e dell’essere, e ciò che vi è al di sopra, ossia un infinito misterioso e attraente che affascina con il suo tratto unico. Esso, infatti, non ha né inizio né fine: è una lettera ideogrammatica, un dì-segno, suggestiva rievocazione della ciclicità delle cose, dell’eternità in dialogo con la mente; una percezione interiore, in cui ognuno può riconoscersi per poi partire e trasformare le speranze e i sogni di ogni giorno, in qualcosa di reale.

Nelle opere di Perfetti, l’infinito guarda dall’alto la sfera umana, e ne è fortemente attratto, al punto da avvicinarsi, mimetizzarsi fra le linee e i colori, che sembra si trasformino in spugne intente ad assorbire l’eterno. Come in un respiro, in un solo attimo la realtà è inglobata all’eternità in una compenetrazione che segna ogni istante. Del resto, cos’è la realtà se non una parte d’eternità? Non è l’infinito che scompare, siamo noi che diventiamo infinito!

Carmela Senatore